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Sa scomuniga de Predi Antiogu Arrettori de Masuddasa

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Progetto Predi Antiogu

Celebri casi di scomunica

Nel 1054, quando si consumò lo scisma tra la Chiesa d'Occidente (cattolica) e Chiesa d'Oriente (ortodossa), il Papa (tramite i suoi inviati) e il Patriarca di Costantinopoli si scomunicarono a vicenda. Queste scomuniche vennero annullate soltanto nel 1964 in occasione dell'incontro tra il papa Paolo VI e il patriarca Atenagora I.

Soprattutto nel Medioevo, ma anche in epoca più recente, numerosi regnanti hanno subito la scomunica:

nel 1076 l'imperatore Enrico IV fu scomunicato dal papa Gregorio VII, che egli a sua volta aveva dichiarato deposto, durante la cosiddetta lotta per le investiture. I principi tedeschi si ribellarono a Enrico, che fu costretto ad umiliarsi davanti al Papa a Canossa per ottenere l'annullamento della scomunica.

L'imperatore Federico II di Svevia fu scomunicato nel 1227 perché continuava a rimandare la crociata che da tempo aveva promesso al Papa.

Il re d'Italia Vittorio Emanuele II ricevette ben tre scomuniche dal papa Pio IX per la sua politica ostile alla Chiesa, che culminò nell'invasione e annessione dello Stato Pontificio al regno d'Italia. Tuttavia, quando il re fu in punto di morte, Pio IX inviò un sacerdote ad impartirgli l'assoluzione.

Scomuniche recenti che hanno avuto risonanza mediatica:

il vescovo Marcel Lefebvre, fondatore di un gruppo tradizionalista che rifiuta molte delle innovazioni introdotte dal Concilio Vaticano II, già sospeso a divinis nel 1976, nel 1988 è incorso nella scomunica latae sententiae per avere ordinato quattro vescovi senza il permesso del Papa.

il vescovo Emmanuel Milingo, postosi a capo di un movimento che propugna l'ordinazione di preti sposati e presa moglie lui stesso, nel 2006 è anch'egli incorso nella scomunica per aver ordinato dei vescovi senza permesso.